lunedì 8 dicembre 2008

"Una psicobufala a caso: quando vai dallo psicologo devi sdraiarti sul lettino”.




Il titolo del post nasce dalla lettura di un libro: “Psicobufale. Dall’Anoressia alla Zoofobia, come difendersi dalle balle raccontate dai media e continuare a credere nella psicologia”, scritto con ironia e professionalità da Silvia Bianconcini*, Psicologa Psicoterapeuta. Nel libro l’autrice raccoglie una serie di informazioni distorte sulla psicologia e ci invita a diffidarne e a districare la verità. Così scriveva nel 2005 la collega Silvia Bianconcini:

Faccio parte della nutrita schiera degli strizzacervelli. Non so, viste le psico-sciocchezze che si sentono da tutte le parti, se io debba andarne fiera. Fatto sta che più faccio questo mestiere e più mi piace. Perché non ha granché in comune con quel che si dice in giro. E allora che facciamo di tutte le psico-corbellerie da cui siamo circondati? Io una modesta proposta ce l’avrei: le piazziamo in questo blog!”.
Da qui la nascita del suo blog: http://psico-bufale.splinder.com/ Dai contenuti più efficaci del blog nasce il libro, edito da Rizzoli.

Dopo averlo letto con attenzione, seleziono qui una psicobufala a caso: “quando vai dallo psicologo devi sdraiarti sul lettino”. Infatti, occorre sapere che il lettino non è affatto una caratteristica obbligatoria della stanza di uno psicologo. L’autrice informa che vi sono molti psicologi che usano due poltroncine, una per il paziente e una per il professionista, altri ancora si siedono dietro una scrivania. In breve, il lettino è una generalizzazione non corretta, che, come afferma la Bianconcini, sa più di leggenda metropolitana piuttosto che corrispondere ad una realtà, che è invece più variegata. La ragione più fondata per la quale si utilizza il lettino è la facilità di regressione allo stadio infantile evocata dalla posizione sdraiata: così come il bambino ha poca libertà di movimento e autonomia nelle decisioni, anche il paziente - sul lettino - ha meno libertà di movimento e campo visivo dell’analista, seduto alle spalle del paziente. Ma al di fuori di questa importante considerazione, è completamente infondata l’equazione “psicologi = lettino sempre e comunque”. Come scrive l’autrice: “se entrate nello studio di uno psicologo e non trovate il lettino non stupitevi, non pensate di aver sbagliato indirizzo, non mettetevi a temere che sia uno psicologo di serie B. E’ molto semplice: lui non lo usa, e basta.”.

Consiglio la lettura del libro, esso è utile per avere una visione più realistica del mondo della psicologia e poterne, pertanto, usufruire in modo più informato e senza timori irrazionali. Di seguito si potranno leggere i titoli di altre psicobufale trattate nel libro e in continuo aggiornamento nel blog..

* Silvia Bianconcini, vive e lavora a Imola, ha creato e cura personalmente anche il sito: http://www.psicologia-imola.it/


SOMMARIO
INTRODUZIONE:
Psicobufale: leggende metropolitane sulla psicologia (e sugli psicologi)
Psico-cosa?
"Dallo psicologo funziona come dal medico"
PSICOBUFALE:
A come Anoressia
B come Buoni consigli
C come Curare
D come Depressione
D come Dire tutto
E come Euro-dipendenza
F come Follia
G come Gesti
H come High-tech
I come Inconscio
L come Lettino
L come Lettura del pensiero
M come Medicine
N come Novità
O come Omosessualità
P come Pensieri degli altri
Q come Quarantenni
R come Ricordi traumatici
S come Sogni
S come Sostenibilità della terapia
T come Test psicologici
U come Uguale
V come Voci
Z come Zoofobia

CONCLUSIONI

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